La Vecchia Cartiera
Hotel a Colle di Val d’Elsa
Un luogo storico …
Secoli di storia hanno scandito lo scorrere del tempo di questo edificio che ebbe la sua remota origine nel 1100 con l’unione di due fabbricati, uno dei quali era un lazzaretto detto “Spedale” da qui il suo nome storico Cartiera Lo Spedale.
L’edificio fu costruito fuori l’antica cinta muraria di Colle Val D’Elsa, a fianco della porta Oliviera distrutta nelle demolizioni ottocentesche; l’unica traccia visibile oggi di questa porta, è il piccolo torrione circolare parzialmente annesso agli edifici che si può osservare anche dalle finestre della cartiera.
Denunciato poi nel 1427 come “Edificio da Carta” la cartiera Lo Spedale fu la più importante di Colle Val D’Elsa ed è stata quella che ha avuto una vita produttiva più longeva terminando l’attività come tipografia nel 1978.
Qui si produceva la pregiata carta bianca in uso nei più antichi documenti degli archivi toscani e nei libri a stampa fiorentini, durante il passaggio dalla pergamena alla carta. Grazie ai Medici e ai provvedimenti di protezione delle cartiere così importanti per lo stato, la produzione di carta aumentò notevolmente.
Per oltre 2 secoli predomina la lavorazione della carta in Colle Val D’Elsa , che raggiunge il suo apice con il monopolio, per alcune di esse, sulla “carta da bollo”, esportando il pregiato manufatto in tutta Europa fino al Nord Africa.
Infine non possiamo dimenticare che a seguito della disastrosa alluvione del 1966 a Firenze, i piani alti della cartiera furono ricovero di moltissimo materiale alluvionato proveniente dalle biblioteche fiorentine, che grazie ai suoi ottantotto finestroni, beneficiarono dell’aria necessaria per essere asciugati.
Il sistema delle gore, convogliava le acque del fiume Elsa in canali (presenti tutt’oggi anche se non più visibili) che servivano ad alimentare gli “Edifici andanti ad acqua” come le cartiere, i mulini e le ferriere.
L’acqua della Gora di Piazza, nei pressi della Cartiera veniva fatta entrare nei docci grazie alla chiusa che possiamo vedere ancora adesso accanto alla porta d’ingresso. L’acqua cadendo sulle grandi ruote, azionava le teste del “maglio” per la lavorazione della pasta di carta.
Successivamente i fogli ancora bagnati venivano portati ai piani superiori. Qui la carta era posta sugli “spanditoi” ad asciugare grazie all’aria che circolava attraverso le grandi finestre.
Successivamente alla chiusura della tipografia nel 1978 e al passaggio di proprietà dell’edificio, iniziarono i lavori di ricopertura della gora e quelli di ristrutturazione dello stesso che cambiava completamente destinazione d’uso trasformandosi in struttura ricettiva.
Il vecchio sdrucciolo che permetteva lo scivolamento delle ruote dei carretti per il carico della carta, non serviva più e dagli ingranaggi delle saracinesche che permettevano di aprire e chiudere l’acqua furono costruiti dei gradini per accedere all’hotel lasciando visibili i volani e gli ingranaggi della chiusa.
Al pian terreno dove veniva lavorata la pasta di carta fu ricavato il ristorante caratterizzate da ampie volte con mattoni a crociera.
Al piano primo negli uffici dove un tempo si conteggiavano le bobine di carta prodotte,oggi trovano spazio alcune camere anch’esse con volte a crociera e piccole finestre, la hall, il bar la sala colazioni.
I piani superiori degli spanditoi che non avevano pareti interne si prestarono bene per la divisione nelle attuali stanze, alcune delle quali con un bellissima vista sul centro storico.